Il Sentiero degli Averi e dei Saperi rappresenta una opportunità di tornare con la memoria e con le gambe in quei luoghi che furono teatro di vicende umane varie e interessanti, tipicamente legate alle attività alpestri con le quali la gente si guadagnava da vivere in queste montagne. È un piacevole percorso ad anello della durata escursionistica di 5 ore che possono tranquillamente diventare 6 o 7, con le piacevoli soste proposte. Ha inizio alla malga di Campolungo Inferiore o Casina Vecchia (1.424 m.) raggiungibile con fuoristrada e nei pressi della quale vi è il parcheggio. Da qui si oltrepassa su un ponticello il torrente Grigna, si raggiunge la malga di Val Brescianina (1.422 m.) e si risale la bella Val Gabbia toccando la Casera e il Silter omonimi fino alla Nicchia di San Glisente, punto più alto dell’itinerario (m. 2.001). Si scende quindi alla malga di Stabil Fiorito (m. 1.900) sul versante sinistro della Val Mà e mantenendosi in quota si arriva alla Casera di Val Brescianina (m. 1.826) e poco dopo alla malga di Val Brescianina (m. 1.790). Ora si perde rapidamente quota fino ad intercettare il sentiero dell’andata e chiudere ad anello l’itinerario facendo ritorno alla Cascina Vecchia di Campolungo Inferiore, punto di partenza.
Lungo l’itinerario sarà possibile osservare alcuni manufatti legati alle attività di alpeggio o idrauliche di captazione, tornare con la memoria a tradizionali attività d’alpe potendone osservare le pratiche attuali che nella bella stagione ancora si svolgono, come il pascolo bovino e ovino, la mungitura e la lavorazione del latte per la produzione del formaggio, oppure immergersi in antiche leggende di santi e briganti che popolano la memoria di queste montagne. Pannelli di approfondimento scandiscono il percorso in 15 tappe e invitano alla sosta.