Fauna

Il territorio della Foresta Val Grigna e delle aree ad essa limitrofe ospita una fauna particolarmente ricca e diversificata che fa della zona un’area particolarmente importante dal punto di vista ecologico ed ambientale. In una ideale escursione che, incentrata sulla Valle dell’Inferno, parta orientativamente da una quota di circa 1.000 metri per raggiungere la massima altitudine (2.207 metri) del Monte Crestoso, risulta possibile osservare specie di uccelli e mammiferi talora comuni e numericamente abbondanti ma spesso anche rare per il territorio alpino lombardo. La loro presenza indica e caratterizza i diversi ambienti.

In corrispondenza degli alpeggi disseminati alle varie quote nella valle, tra la prateria e il bosco, si trovano varie specie di uccelli: molte appartengono alla famiglia dei Turdidi, come lo stiaccino, il culbianco, il codirosso spazzacamino, il codirossone, il merlo dal collare e la tordela. Negli stessi ambienti l’attività dell’uomo e la presenza del bestiame domestico nelle malghe crea anche le condizioni favorevoli alla lepre comune, un mammifero attualmente in notevole regressione nella montagna lombarda a causa della caccia. Al margine tra il bosco e l’alpeggio e nelle aree forestali intervallate da radure, trovano l’ambiente ideale anche il capriolo e il cervo. Il primo, specie piuttosto elusiva e di difficile osservazione, è piuttosto diffuso mentre il secondo ha una presenza ancora limitata con tendenza all’aumento grazie anche alle operazioni di ripopolamento effettuate dalla Provincia di Brescia. In queste zone è recentemente comparso anche il cinghiale, per il momento a densità ancora limitata.

Abbandonando gli alpeggi per addentrarsi nelle aree forestali, nei boschi misti di abete rosso e di larice delle quote inferiori, è possibile l’incontro con il francolino di monte e il gallo cedrone, due Galliformi molto importanti dal punto di vista ecologico e gestionale. Sempre in ambiente forestale si trovano anche vari predatori: lo sparviere, l’astore e la martora, un piccolo mammifero arboricolo. Tra i predatori alati vi sono inoltre rapaci notturni come l’imponente gufo reale e la civetta capogrosso, che per la nidificazione sfrutta le cavità scavate negli alberi dal picchio nero. Nella foresta si trovano anche diverse specie di Passeriformi tra cui, solo per citare i più comuni, la cesena, il tordo bottaccio e il tordo sassello, il luì bianco, il luì piccolo, il regolo e il forraccino, la cincia bigia alpestre, al cincia dal ciuffo, la cincia mora, la cinciallegra, l’organetto, il crociere, il ciuffolotto, il frosone, il codibugnolo, il rampichino e la nocciolaia. Tutti questi volatili costituiscono un ulteriore indice di buona strutturazione e funzionalità ecologica della foresta.

Oltre ai numerosi uccelli, nei boschi della Val Grigna, si trovano anche interessanti specie di piccoli mammiferi come lo scoiattolo, il ghiro e vari pipistrelli. A partire dall’estate 2005 l’area viene periodicamente visitata da esemplari di Orso bruno a seguito delle reintroduzioni effettuate nel vicino Parco dell’Adamello Brenta nell’ambito del progetto LIFE Ursus. Altre specie di predatori, di non facile osservazione per le abitudini elusive, sono il tasso, la faina, la volpe e l’ermellino, che si spinge fin alle praterie e pietraie d’alta quota. Risalendo fino alle ultime propaggini della vegetazione forestale, nella fascia di transizione tra gli ultimi larici e gli ontani, si trova il gallo forcello mentre nelle praterie d’altitudine soleggiate, si trova la coturnice delle alpi, presenza rara ma stabile nel comprensorio della Foresta Regionale.

Gli ambienti aperti e soleggiati delle praterie e dei macereti intervallati da rocce sono l’ambiente ideale per il prisopolone e lo spioncello, mentre nei punti più rocciosi si trova lo spioncello. Negli stessi ambienti sono presenti anche due Corvidi, il corvo imperiale e il gracchio alpino mentre tra i mammiferi, se pur con un limitato numero di individui, anche la marmotta, tipico roditore alpino. Nelle praterie e nelle zone rocciose si trova anche il camoscio, la cui espansione è dovuta soprattutto ad alcuni ripopolamenti effettuati tra la Foresta Val Grigna e l’Oasi di Protezione “Baremone”. Un’altra specie importante che frequenta sia gli ambienti forestali sia le praterie è la lepre bianca. Infine, a naturale completamento di una comunità animale tra le più diversificate nell’arco alpino lombardo, non poteva mancare la maestosa presenza dell’aquila reale, l’unico grande predatore presente in zona prima della recente comparsa dell’orso. Al termine del 2018 non si sono ancora registrate segnalazioni di presenza di lupo, ma vista la sua progressiva diffusione anche sull’arco alpino non sarà improbabile la sua comparsa.


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